La funzione sociale del Rapporto Ospedali&Salute
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore attenzione ai dati sanitari ed ai flussi intesi come strumenti utili per garantire un’analisi significativa per una politica sanitaria coerente e utile. Promuovere in questo settore la cultura del dato non è stato facile, e non lo è ancora. Pensiamo alla difficoltà di reperire dati segmentati, come possono essere quelli degli ospedali pubblici a gestione diretta e quindi quelli della spesa ospedaliera. Ancora più scarsi sono i dati effettivi dei bisogni e delle necessità dei pazienti e conseguentemente delle azioni necessarie di ristrutturazione/riorganizzazione dei servizi sanitari. Effetti di questa lacuna sono i principali errori della programmazione sanitaria della P.A. ....
Tempo di responsabilità
Nel mese di novembre entra nel vivo il dibattito politico sulla legge di bilancio 2018, da approvare entro il mese di dicembre. Negli ultimi anni - soprattutto dal 2012 - le "lacrime e sangue" dell'era della spending review sono state l'amaro frutto proprio di questo provvedimento di finanza pubblica. A dire il vero, gli anni 2016 e 2017 dovevano essere quelli della lotta agli sprechi e dell'efficientamento delle strutture ospedaliere pubbliche. <<Niente più deficit, o tutti in piano di rientro!>>. Su questo versante, nonostante le dichiarazioni di guerra, non si ha consapevolezza di effetti apprezzabili. Possiamo solo sperare che...
Mutazione genetica
Per un lungo periodo abbiamo pensato, assieme ai tanti altri operatori del settore e agli italiani, che i diversi provvedimenti di spending review sulla sanità introdotti nella finanziaria dal 2011 fossero contingenti all’eccezionale periodo di recessione sofferto dall’Italia e dall’Occidente. Non è così. E a svelarci “il re nudo” è bastata la nota aggiuntiva al Def 2017 approvata nei giorni scorsi, che configura una evoluzione previsionale della spesa sanitaria pubblica dal 6,7% rispetto al Pil (valore 2016, pari a 112,542 mld di euro) al 6,3% nel 2020 (pari a 118,570 mld di euro). A fronte dei toni quasi trionfalistici con cui il Governo sta evidenziando...
Lasciata alle spalle la calura estiva, il rientro dalle ferie coincide con i preparativi, per ora sotto traccia, della legge di Bilancio, argomento con effetti diretti sul nostro settore. Dal 2011 – anno di inizio degli effetti della crisi e della spending review nel nostro Paese - ad ogni esame di economia è stato il Servizio Sanitario Nazionale il soggetto ad essere più penalizzato, con una riduzione degli stanziamenti decrescenti rispetto al PIL, al di sotto del 7%, indicato come livello minimo di sostenibilità. Gli effetti negativi hanno riempito le pagine di tutti i rapporti medico-statistici e animato il dibattito nei convegni e sulle pagine dei giornali.
Ancora troppa confusione
Il 14° Rapporto Ospedali & Salute ha rilevato che nel 2016 solo il 37,4% degli intervistati era a conoscenza con chiarezza delle opportunità di scelta, a parità di costo, tra ospedali pubblici e ospedali privati accreditati. É una indagine presente fin dal primo Rapporto, ma da allora questa percentuale non è cresciuta di molto (nel 2004 la percentuale era del 25,6%). Come è possibile che a quasi 40 anni dall’istituzione del SSN continui ad essere così significativa la percentuale di cittadini italiani con una conoscenza limitata delle possibilità dell’offerta ospedaliera gratuita? Possiamo fare tre ipotesi.
Il tunnel dell’incertezza
Difficile immaginare il quadro politico dei prossimi mesi. Lo scenario cambia di continuo in un precipitare di situazioni permanentemente in bilico fra il termine anticipato della legislatura e la sua naturale conclusione, cosa di pochi mesi in realtà, ma c’è voglia di resa dei conti, o di ricontarsi per avere migliori rapporti di forza. Sì, ma con quale legge elettorale? Anche il dibattito e le proposte su questo tema, per definire le modalità di espressione della sovranità popolare in un sistema democratico, costituiscono fonte di preoccupazioni.