AiopMagazine n° 10 - ottobre 2015
Responsabilità medica: superare la frammentazione
Editoriale di Gabriele Pelissero
Avevamo anticipato che l'autunno 2015 sarebbe stato particolarmente "caldo" per l'attività legislativa di Governo e Parlamento, che sta coinvolgendo intensamente anche il settore sanitario. Tra i vari temi, quello della responsabilità professionale dei medici si sta caratterizzando per una vasta discussione che coinvolge diversi altri attori del sistema. Sull'argomento, con l'intento di superare l'art. 3, co. 1, del DL n. 158/2012, come sostituito dalla legge di conversione n.189/2012, una specifica Commissione ha prodotto un testo-base, oggetto in queste ultime settimane di dibattito parlamentare, che desta molte preoccupazioni.
Come Aiop abbiamo posto in evidenza tre criticità riguardanti: il principio della responsabilità, quello della rivalsa e quello della possibilità dell'autoassicurazione. Sul primo principio, ci sembra paradossale separare la natura della responsabilità, contrattuale o extracontrattuale, del medico da quello della struttura. E quindi gli effetti sull'onere probatorio, la prescrizione e la risarcibilità dei danni. Tale separazione costituirebbe una difformità non giustificabile, né sul piano logico, né su quello del diritto, con seri dubbi di costituzionalità.
Anche il principio della rivalsa sul soggetto che ha causato il danno sarebbe particolarmente compresso - la prima versione del testo base lo renderebbe possibile solo in caso di dolo - rendendolo, di fatto, del tutto aleatorio. Occorre invece ripristinare il principio della simmetria delle responsabilità. Non sarebbe giustificabile escludere ogni tipo di rivalsa da parte di struttura incolpevole (o solo parzialmente colpevole) in caso di danno provocato da colposo comportamento del prestatore d'opera.
Terzo principio da salvaguardare é quello della possibilità di avvalersi dell'autoassicurazione, principio che va garantito per tutte le strutture, pubbliche o private che, a qualunque titolo, rendono prestazioni sanitarie.
Al momento, l'iniziativa legislativa e il dibattito suscitato dà la sensazione di una frammentazione diffusa, senza una visione organica della disciplina. Mossi dalla giustificata esigenza di ridimensionamento del costo della cd. medicina difensiva, il rischio é quello di aggravare il fenomeno che si vorrebbe ridurre, con un incremento di costi a carico del SSN, anche per il lievitare dei costi assicurativi. Una eventualità che, di questi tempi, sarebbe incomprensibile sottovalutare.
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