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AiopMagazine n° 10 - ottobre 2016
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AiopMagazine n° 10 - ottobre 2016

La tela di Penelope

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Editoriale - di Gabriele Pelissero

Ripercorrere l'evoluzione del Fondo sanitario dell'ultimo triennio, dalla definizione del Patto per la salute 2014-2016, fa venire in mente la sorte della tela di Penelope, che la moglie di Odisseo tesseva di giorno per poi scucire di notte.
Non mancammo di evidenziare, allora, finalmente, quel "giro di boa", che sembrava far uscire il sistema dalla stagione dei tagli lineari, dando certezza finanziaria per gli anni successivi: 109,928 miliardi di euro per la sanità nel 2014, 112,062 nel 2015 e 115,444 nel 2016. "Abbiamo messo in sicurezza il SSN", ripeteva giustamente il ministro Lorenzin, e bisognava dargliene atto e merito. Questa previsione fu confermata anche nella legge di stabilità 2015 (legge 190/2014). Ma le premesse per scucire quella "tela" erano contenute nel capoverso successivo a quello delle previsioni di stanziamento - certamente opera del Ministero dell'economia e delle finanze – in cui si preavvisava che "mutamenti nei fattori macroeconomici" avrebbero potuto alterare gli importi da stanziare. 
Si arrivò quindi al decreto legge 19/6/2015, n.78 (Enti locali), che riduceva di 2,352 miliardi di euro il Fondo dal 2015 in poi. Cifre confermate dalla legge di stabilità 2015, che ha ridotto lo stanziamento per la sanità a 109,9 miliardi di euro per il 2015 e a 113,1 miliardi per il 2016. Ma ancora per la seconda volta, il "Patto" non veniva rispettato, e la legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) riduceva il Fondo 2016 a 111 miliardi di euro.
“Cuci e scuci”, motto rispettato per la terza volta ancora nel 2016, con l’Intesa Stato-Regioni dell’11 febbraio, che prevedeva 113 miliardi nel 2017 e 115 nel 2018.
Possiamo sperarci? Nemmeno a parlarne. É cronaca di questi giorni il dibattito sulle cifre della legge di bilancio 2017 e crescono forti dubbi su quanto il MEF manterrà alla sanità dell'incremento dei 2 miliardi previsti.
Il risultato, dal punto di vista statistico, é che da una percentuale del 7% di incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL fino al 2011, siamo passati al 6,8 % nel 2015, e ad una incidenza prevista nel 2018 del 6,5%, che allontanerebbe via via l'Italia dai Paesi più industrializzati dell'UE. Dal punto di vista sociale, i risultati sono quelli dell'abbassamento del livello di assistenza del SSN rilevati dalle maggiori agenzie di ricerca del Paese e certificati più volte anche dalla Corte dei Conti.
Da una parte quindi si lavora alla tessitura della "tela" - e in questo senso leggiamo la definizione dei nuovi Lea, le politiche in materia di ricerca sanitaria, l'aggiornamento della tariffazione delle prestazioni sanitarie, le politiche per l’efficienza gestionale, l’inserimento dei nuovi farmaci, ecc. - dall'altra, tutto ciò viene "scucito", svuotando di risorse finanziarie i suddetti temi e provvedimenti.
Di tutto ciò, ancora, si stanno accorgendo solo, ma sistematicamente, tutti gli operatori del settore. Se non si inverte la rotta, a breve, se ne accorgeranno in modo diffuso tutti i cittadini.

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