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AiopMagazine n° 12 - dicembre 2016
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AiopMagazine n° 12 - dicembre 2016

Un governo che abbia a cuore il Ssn dei cittadini

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Editoriale - di Gabriele Pelissero

Prendiamo atto dell'esito referendario che, come si immaginava, é stato caricato di un significato politico che andava ben oltre il quesito sottoposto al voto degli italiani, provocando le dimissioni del Governo Renzi. Dimissioni che hanno consentito, bene o male, la repentina approvazione della legge di bilancio 2017: bene, perché è stato confermato l'aumento del fondo sanitario rispetto al 2016 - pur insufficiente per un Paese a sanità evoluta come il nostro - ed è stata scongiurata l'ipotesi di incompatibilità di lavoro nella sanità privata accreditata dei medici in quiescenza, come pure avevano richiesto le Regioni; male, perché la rapida escalation della crisi non ha consentito di esaminare la possibilità di rimuovere il blocco della legge sulla spending review per la presenza del privato accreditato (ma sulla questione, l'Aiop non é affatto remissiva e sono allo studio diversi ricorsi alla Corte costituzionale). Ma la legge di bilancio non era l’unica sfida in questa fase di transizione. E non è detto che sia sufficiente la conferma del ministro Lorenzin e della maggior parte della precedente squadra di governo, perché il settore della sanità possa stare tranquillo. Manca poco più di un anno alla scadenza naturale della XVII legislatura ed è necessario che la rapidità dimostrata nella formazione del nuovo Esecutivo sia usata anche per completare l'iter parlamentare di alcuni importanti provvedimenti rimasti in agenda. E neanche questo basta. La vera prova è un’altra. Quello che noi speriamo e chiediamo fortemente é che non venga meno un'attività di governo nazionale sui grandi temi della sanità e che venga salvaguardato l'orientamento, seguito negli ultimi due anni, di arrestare l'emorragia di risorse dalla sanità pubblica. É necessario che si continui ad investire sulla salute dei cittadini, perché questo è un bene prezioso e primario. La sanità italiana sta ancora scontando le conseguenze del Governo “tecnico” Monti (nov. 2011-apr. 2013) che produsse un grande attacco al welfare del Paese. Una serie di provvedimenti che hanno determinato una drastica e indifferenziata azione di contenimento e riduzione della spesa sanitaria pubblica, giudicata da tutti gli attori del sistema come estremamente penalizzante e potenzialmente in grado di incrinare la natura universalistica e solidale del SSN: non si può più parlare di Servizio universalistico se, per effetto del netto calo nella capacità di erogare prestazioni e dalla conseguente crescita delle liste di attesa, accompagnate da aumento della spesa out of pocket, 11 milioni di cittadini italiani sono costretti a rimandare o rinunciare alle cure (dati CENSIS di pochi giorni fa). Né quei tagli lineari, presentati come provvedimenti di razionalizzazione della spesa, hanno prodotto alcun meccanismo virtuoso sul piano dell'efficienza organizzativa della sanità pubblica.
Quel periodo del governo tecnico ha coinciso con l'inizio di un nuovo e preoccupante dibattito tra gli operatori del settore: quello sulla sostenibilità del SSN, con indagini parlamentari, pareri della Corte dei Conti e decine di convegni e articoli di riviste. Quali che siano il carattere ed il programma che il Governo Gentiloni deciderà di far propri, noi crediamo che di questo dibattito e di queste preoccupazioni non si possa non tener conto. Crediamo che debba essere confermata e perseguita l’idea che l'Italia ha bisogno di un SSN adeguatamente finanziato. Un SSN che lavori per cercare sempre più alti livelli di qualità ed efficienza, che accetti al proprio interno la coesistenza di pubblico e privato accreditato, in condizioni di parità di diritti e doveri e in competizione, virtuosa, per raggiungere una sempre maggiore qualità. Nell'interesse dei cittadini, che devono poter scegliere. Se c'é questa possibilità, infatti, tutti diventano migliori. Quando invece i cittadini sono obbligati, tutto declina. Qualunque Governo nasca, faccia propri questi principi.

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