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AiopMagazine n° 9 - settembre 2013
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AiopMagazine n° 9 - settembre 2013

Italia 2013: navigazione a vista

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EDITORIALE - di Gabriele Pelissero

Gli italiani che sono andati in ferie – sempre meno – hanno lasciato un Paese con un Governo in carica, seppur nell’atipicità della sua coalizione, e una situazione economica ancora grave, ma con promesse di ripresa a fine 2013 provenienti da autorevoli istituzioni, come il Ministero dell’Economia e la Banca d’Italia.
Al rientro ritrovano i giornali del 4 settembre che riportano lo studio dell’OCSE del giorno precedente, secondo il quale l’Italia è l’unico Paese del G7 ancora in recessione, con una previsione di calo del PIL dell’1,8% nel 2013. Ma per uscire dalla recessione il Paese ha bisogno di stabilità, progettualità, innovazione, sana competizione (mentre l’Italia perde sette posizioni nella classifica mondiale 2013 del World Economic Found che fotografa la capacità competitività di ciascun Paese e precipita al 49° posto, su 148 Stati).
Il contesto in cui si muove la governance del Servizio sanitario nazionale non è quindi dei più rosei, ma vogliamo dare credito e sostegno all’impegno del Ministro Lorenzin di cimentarsi nel Patto per la Salute, con tutte le sue articolazioni, e alle Regioni di riuscire a difendere i livelli di finanziamento della sanità, che tra l’altro sono la loro prima voce di bilancio.
In particolare, sono due gli argomenti che ci stanno a cuore e sui quali vorremmo dare un contributo concreto: la rivisitazione dei piani di rientro e la definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera.
Sul primo argomento, il sistema di monitoraggio e verifica degli adempimenti delle Regioni a forte deficit non sempre ha prodotto i risultati economici sperati, ma sicuramente ha comportato effetti devastanti sul piano dell’effettiva gratuità e universalità delle cure dei cittadini italiani, per non parlare degli effetti sull’ospedalità privata: da risorsa, quale poteva essere, è diventata spesso il capro espiatorio della politica dei tagli. Gli obiettivi economici non sono stati raggiunti, in compenso aumenta la spesa out of pocket dei pazienti e riprende con forza la loro mobilità interregionale, mentre le liste d’attesa si allungano.
Riguardo agli standard ospedalieri, rinnoveremo la nostra contrarietà alla definizione di una soglia minima di posti letto per l’accreditamento, soprattutto se non viene evidenziata la distinzione tra strutture pubbliche, i cui costi sono totalmente a carico del SSN, e strutture private, di cui vengono remunerate le sole prestazioni effettuate per conto del SSN. Il principio della soglia minima, se posto in modo rigido a livello generale, rischia di essere troppo grossolano per avere una qualunque valenza razionale. In particolar modo pensiamo che i dettagli della materia debbano comunque essere affrontati a livello regionale, da un punto di vista che tenga conto del fabbisogno e di peculiarità difficilmente gestibili a livello nazionale, e specialmente della partecipazione dei soggetti maggiormente coinvolti nella programmazione, come è l’AIOP per l’ospedalità privata.
Sono dunque questi i temi che ci vedranno impegnati nell’imminente autunno, cui si aggiungerà la sentenza di merito di inizio dicembre del TAR Lazio sul tariffario nazionale - che la maggior parte delle Regioni si sono affrettate a recepire - e che speriamo sia ispirata agli stessi principi evidenziati nella sentenza di rinvio.

 

 

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