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Accreditamento istituzionale: stato dell’arte e nuovi requisiti

Delibera n. 359 del 18 marzo 2019

La Regione Toscana con la delibera n. 359 del 18 marzo 2019, ha approvato il progetto denominato “Accreditamento istituzionale: stato dell’arte e nuovi requisiti”.
Tale progetto è conseguente al nuovo modello di accreditamento sanitario – previsto con la revisione della L.R. 51/2009 e l'emanazione del Regolamento 70/R del 2016 – che ha rappresentato l’avvio di un percorso per migliorare i risultati dei processi clinico assistenziali, erogati dal sistema integrato delle strutture pubbliche e private.
Il progetto di accompagnamento è teso quindi a fornire supporto alle aziende e alle strutture private per facilitare delle logiche e degli strumenti operativi del nuovo sistema di accreditamento.
A tale scopo la Regione si avvarrà dell’Agenzia Regionale della sanità della Toscana per svolgere tutte le attività ivi previste.
Infine è stato deliberato di destinare € 40.536,64 per la realizzazione di quanto previsto nella presente delibera.




La contestazione disciplinare deve essere letta al dipendente

Corte di Cassazione: Sentenza n. 7306 del 14.03.2019

La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha definito i confini formali che il datore di lavoro è tenuto a rispettare nel consegnare una contestazione a mano sul luogo di lavoro. La vicenda processuale prende le mosse dal ricorso di un lavoratore che instava per l’illegittimità della sanzione irrogatagli all’esito di una contestazione di cui aveva rifiutato la consegna brevi manu sul luogo di lavoro. In particolare, il Lavoratore, nel proporre ricorso innanzi il Tribunale di Milano, riteneva violato il suo diritto di difesa, atteso che non aveva potuto prendere cognizione degli addebiti sollevati, prima dell’irrogazione della sanzione disciplinare. Il Giudice di prime cure, così come la Corte d’Appello di Milano, accoglieva la doglianza del lavoratore, atteso che, da una parte, la busta contenente l’atto, non risultava mai essere stata aperta dal lavoratore e, dall’altra, l’Azienda, evidentemente nella consapevolezza di ciò, aveva comunque inviato anche una raccomandata, ricevuta dal dipendente solo dopo l’applicazione della sanzione disciplinare.

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