Crisi dell’universalismo del SSN: realtà o finzione?
Il dibattito culturale sulla politica sanitaria in Italia ha conosciuto stagioni diverse. Soffermandoci solo agli ultimi anni. Abbiamo assistito alla lunga stagione del federalismo nei primi dieci anni del 2000, a quella della spending review, nel 2012-2013, e a quella della sostenibilità del SSN nel 2014. Il 2015 si sta contrassegnando per la constatazione, di fatto, della crisi dell'universalismo del SSN.
Efficientamento del Sistema sanitario
II cosiddetto "decreta enti locali", oggetto di particolare attenzione da parte del Governo e delle forze politiche, prevede un pacchetto di misure indirizzate a ridurre spesa pubblica e sprechi: i tagli preventivati riguardano in particolare la sanità, che rappresenta una delle principali voci di costo del bilancio dello Stato.
Le Regioni si troveranno dunque a disporre di risorse finanziarie sempre più scarse, a fronte di un crescente aumento della domanda, dovuto anche al costante aumento dell'età media della popolazione italiana, fenomeno ancor più accentuate in Liguria.
In questo quadro, la Regione Liguria - e quindi il Servizio sanitaria regionale - dovrà rispondere alle esigenze manifestate dal territorio cercando di riorganizzarsi al proprio interno e cogliendo le opportunità che possono scaturire da una proficua interazione con le strutture private presenti. Sostenibilità, efficacia ed efficienza del Servizio sanitario regionale sono i punti fermi di un sistema che deve garantire la libertà di scelta del Paziente attraverso la separazione di domanda (ASL) e offerta (enti/aziende pubblici o privati) per migliorare un sistema che punti sulla qualità delle prestazioni e tenga contestualmente sotto controllo il valore in termini di costo. II SSR deve essere gestito e regolato da un'amministrazione pubblica in grado di adempiere alle funzioni che le vengono riconosciute dalla Costituzione: la Regione - attraverso una forte interazione e condivisione di obiettivi tra Presidente, Assessore alla salute e Direttore generale dell'Assessorato, con il contributo del Presidente della III Commissione e il supporto tecnico del Direttore generale dell'Agenzia Regionale della Sanità - deve cioè essere in grado di impartire indirizzi precisi e vincolanti (e, se possibile, non oggetto di differenti interpretazioni e di scelte tese a "garantire" gli interessi di gruppi di potere) a tutte le strutture sanitarie presenti sui territorio.
Nell'ottica di un efficientamento del sistema sanitaria occorre valutare anche i possibili benefici derivanti se non dalla presenza di un'unica ASL a livello regionale (la cui creazione potrebbe comportare un impegno amministrativo oggi non certo prioritario) da una centrale unica di acquisto, realmente operativa, non solo di beni (farmaci, materiale sanitario, apparecchiature), ma anche di servizi e di prestazioni. E comunque finalmente necessaria a superare l'obsoleto conflitto ideologico tra pubblico e privato in sanità. Anche nel periodo 2000/2005, in Liguria, alle strutture private - seppure regolarmente autorizzate e accreditate - è sempre stato riservato pochissimo spazio rispetto alle potenzialità e alle professionalità esistenti. I privati, forse anche per loro responsabilità, sono stati finora penalizzati da una politica priva di progettualità a lungo termine. Questa situazione è alla base della costante fuga di Professionisti verso strutture (private) di regioni limitrofe, con il conseguente accentuarsi del fenomeno del "turismo sanitaria" dei Pazienti verso quelle regioni. Solo negli ultimi anni - direi con scarsa convinzione - la Regione ha invece iniziato a valutare realisticamente le opportunità che potevano scaturire da una collaborazione con il privata; ne è la prova l'iniziativa di Gruppo Sanitaria Ligure (GSL) di Albenga che gestisce il reparto di ortopedia all'interno dell'Ospedale di Santa Maria di Misericordia in integrazione funzionale con I'Ospedale di Albenga (Asl 2 "Savonese"). Un giusto rapporto di equili
2012 - 2015 Tre anni di Editoriali su AiopMagazine
Collana Quaderni Aiop - n°1
Rileggendo gli editoriali di Gabriele Pelissero su AiopMagazine, lungo tutto il triennio 2012-2015 della sua Presidenza nazionale Aiop, emergono due sensibilità principali: l'attenta lettura della realtà e il pervicace sforzo di seminare nuove idee.
Questo triennio, dal punto di vista economico, é stato forse il più difficile della storia repubblicana. Dopo anni di crescita esponenziale e comunque di grande intraprendenza, che avevano portato il nostro Paese tra i più floridi e industrializzati al mondo, siamo arrivati ad una pericolosa recessione, tutt'altro che superata