Nella newsletter di UEHP (già pubblicata sul n°294 d’inform@iop) si è parlato dell’incontro con il Commissario alla sanità degli Amministratori delegati dei grandi gruppi ospedalieri privati in Europa.
La Clinica San Francesco di Verona trasvola nuovamente oltreoceano per rafforzare la sua già cospicua esperienza in tema di chirurgia robotica.
Nei suoi primi sei anni di vita la newsletter dell’Aiop ha avuto un riscontro che va oltre i confini dell’Associazione stessa
300 sono i numeri di Informaiop, come gli spartani guidati da Re Leonida contro l’esercito Persiano. Forse il nostro contesto non è così drammatico come quello della battaglia delle Termopili, ma avere successo con uno strumento digitale nel panorama odierno della comunicazione non è certo un’impresa facile. Nell’era dello smartphone, ognuno di noi è costantemente sollecitato da un flusso ininterrotto di notifiche e informazioni, in uno scenario saturo che lascia poco spazio all’attenzione da dedicare alla lettura. Molti sono i tentativi di chi vuole comunicare, nei più diversi ambiti, e molti sono i fallimenti di fronte a quello che viene definito dagli esperti un overload di informazioni.
Tribunale di Bari, Sez. Lavoro: ordinanza del 19.02.2019
La pronuncia in commento prende le mosse dal ricorso di un medico, ex dipendente di una struttura sanitaria privata accreditata, il quale instava per la declaratoria di nullità di un licenziamento comminatogli poiché, a detta del lavoratore, discriminatorio, ritorsivo e/o dettato da motivo illecito e, comunque, privo di giusta causa.
Nella specie, la struttura aveva provveduto a risolvere il rapporto per giusta causa sulla base della condotta del professionista che aveva svolto, in più occasioni, durante il suo turno di lavoro in qualità di dipendente subordinato, attività in regime libero professionale in violazione degli accordi intercorsi con la Casa di Cura, come dimostrato da copiosa documentazione e confermato poi dalla consulenza tecnica d’ufficio, espletata in giudizio.