A seguito del Consiglio direttivo regionale che si è tenuto in data 28 marzo e 10 aprile 2018, il Presidente della Sede regionale, nonché Vice Presidente nazionale Aiop, Barbara Cittadini, ha provveduto, come di prassi, a relazionare in merito a quanto ha costituito oggetto di discussione in occasione della riunione, dando, al contempo, comunicazione delle deliberazioni assunte, nel corso del Consiglio.
I punti all'ordine del giorno sono stati i seguenti: l'approvazione verbale seduta precedente; l'aggiornamento delle problematiche del comparto; determinazione date e luogo dell'Assemblea regionale 2018, varie ed eventuali.
Intervista a Filippo Leonardi, Direttore generale Aiop
Il nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali diventerà pienamente operativo il prossimo 25 maggio e per quella data le strutture sanitarie private iscritte all'Aiop saranno pronte. Ad assicurarlo è il direttore generale dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata, Filippo Leonardi, presente all'evento organizzato a Roma da Scudomed e Area Medici dal titolo "La privacy nella sanità: il sistema sanzionatorio e l'attività ispettiva".
Le attrezzature installate presso le case di cura per pazienti disabili, quali i letti elettrici, sono soggetti ad aliquota del 4%, quando gli stessi sono effettivamente utilizzati per persone affette da malformazioni permanenti. In applicazione della normativa della privacy, la struttura non deve consegnare al cessionario la documentazione indicante i soggetti utilizzatori, ma un’attestazione inerente l’esistenza di certificati attestanti l’uso per tali soggetti.
Corte di Cassazione, ordinanza n. 2665 del 5 febbraio 2018
Con il provvedimento n. 2665 del 5 febbraio 2018, la Corte di Cassazione ha ribadito l’ormai consolidato orientamento giurisprudenziale della stessa per cui nei casi di danni da emotrasfusione infetta il termine della prescrizione del diritto (dies a quo) decorre non oltre la data di richiesta di risarcimento del danno.
Il provvedimento scaturisce dalla richiesta risarcitoria avanzata da una donna, nei confronti del Ministero della salute e dall’Azienda Ospedaliera, che a seguito di analisi del sangue nel 1992 scopre di essere positiva al virus HCV-AB con conseguente fibroplasia retro-ventale.
Solo nel 2001 la commissione medica all’uopo investita della questione afferma il nesso eziologico tra la malattia e la trasfusione di sangue infetto che fu necessario praticarle alla nascita avvenuta prematuramente.