Eletti Vice presidenti nazionali: Francesca Puntin per l’area nord; Gaia Garofalo per l’area centro; Beniamino Schiavone per l’area sud.
Michele Nicchio è stato nominato presidente nazionale di Aiop Giovani per il triennio 2018 – 2021 al termine dell’Assemblea elettiva Aiop Giovani, che si è tenuta venerdì, 25 maggio scorso, a Roma. Subentra a Lorenzo Miraglia, designato nel 2015.
Vice presidenti nazionali saranno: Francesca Puntin, già presidente regionale di Aiop Giovani Veneto, per l’area nord; Gaia Garofalo, presidente regionale di Aiop Giovani Lazio, per l’area centro; Beniamino Schiavone, presidente regionale di Aiop Giovani Campania, per l’area sud.
Un breve video sulla prospettiva di Aiop Giovani vista da chi ne fa parte
Una semplice domanda, posta a chi vive l'Associazione all'interno di Aiop Giovani: "Cosa è per te Aiop Giovani, come immagini il futuro?". Le risposte riguardano i temi dell'Associazione a 360 gradi, le aspettative, i progetti, la comunicazione. In 4 minuti e mezzo la visione del futuro di Aiop Giovani.
Com'è noto, il 25 maggio scorso il Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali è diventato pienamente efficace e quindi vincolante per tutte le imprese operanti sul territorio europeo. Il Garante nazionale per la privacy ha pubblicato sul proprio sito web un’informativa con cui si ricorda che occorre che i soggetti pubblici e privati comunichino al Garante stesso, il nominativo del Responsabile della Protezione dei Dati o RPD (anche Data Protection Officer o DPO), se designato.
Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, sentenza n. 7581/2018
La sentenza oggi esaminata affronta il caso di un lavoratore, avente qualifica di macchinista, licenziato per aver svolto – a dire dell’azienda – attività di udienza in qualità di praticante avvocato in più giornate in cui, invece, risultava presente in servizio ovvero assente per malattia.
Cassazione civile, ordinanza n. 11749 del 15 maggio 2018
Con l'ordinanza n. 11749 del 15 maggio 2018, la terza sezione civile della Corte di Cassazione ha riconosciuto la risarcibilità del danno derivante dalla violazione del diritto al consenso informato, intesa come lesione del diritto all'autodeterminazione, anche in mancanza della prova del danno alla salute patito dal paziente.
La pronuncia è intervenuta in relazione alla vicenda di un paziente operato in una casa di cura per una cataratta sottocapsulare all’occhio sinistro, sfociata poi invece in un trapianto di cornea. In seguito all'intervento, il paziente aveva chiesto il risarcimento dei danni per violazione da parte del medico “dell’obbligo di renderlo edotto, tramite il consenso informato, del tipo di intervento, dei suoi rischi e delle possibili complicanze”, cui sarebbe conseguita la perdita della possibilità di esercitare consapevolmente una serie di scelte personali come quella di non sottoporsi all'intervento o di farsi operare in un momento successivo o di scegliere un'altra struttura ritenuta più adeguata.