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Aiop partecipa ai Best Italian Hospitals Awards 2022: caro energia insostenibile
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Aiop partecipa ai Best Italian Hospitals Awards 2022: caro energia insostenibile

"Quale ospedale per il futuro”, convegno organizzato da Class Editori in collaborazione con NExT Health, Healthware Group e PKE, nell’ambito dell’iniziativa “Best Italian Hospitals Awards 2022

La crisi energetica ha effetti drammatici, anche, sul fronte sanitario. Soffrono gli ospedali, che fanno i conti con un caro energia che rischia di limitare servizi e prestazioni alla popolazione.

“È improcrastinabile un confronto con il nuovo Governo nell’affrontare questa crisi che, purtroppo, siamo convinti si protrarrà a lungo”

La Presidente Nazionale di Aiop, Barbara Cittadini lo ha ribadito al convegno “Quale ospedale per il futuro”, organizzato da Class Editori in collaborazione con NExT Health, Healthware Group e PKE, nell’ambito dell’iniziativa “Best Italian Hospitals Awards 2022, che premia le performance ottenute dalle strutture ospedaliere italiane.

Nel corso del convegno la Presidente ha spiegato che:

“Le strutture di diritto privato accreditate Aiop benché non siano annoverate tra quelle energivore e gasivore, sono tra le aziende a maggiore impatto di consumi.

Tra gli anni 2020 e 2022 i costi dell’energia elettrica sono aumentati di circa 3 volte e quelli del gas di 3,5.

Garantiamo oltre il 28% di tutte le prestazioni del SSN, assorbendo solo il 14% della spesa ospedaliera pubblica, e le nostre strutture – ha assicurato Cittadini – non faranno mai venir meno, in termini di efficienza e di presenza, il ruolo determinante nella tutela della salute pubblica. Ma servono interventi concreti e risolutivi dal Governo”.

Con il decreto legge Aiuti-ter è stato riconosciuto ad entrambe le componenti del SSN, a prescindere dalla loro natura giuridica, il diritto di accedere alle risorse stanziate.

“Tuttavia, inaspettatamente e incomprensibilmente, il decreto bollinato prevede, invece, un limite al contributo una tantum per le strutture di diritto privato pari allo 0,8 del tetto di spesa assegnato per l’anno 2022.

Non possiamo non contestare questo ulteriore “tetto” che discrimina, una volta ancora, le strutture di diritto privato del SSN che, al pari di quelle di diritto pubblico, erogano prestazioni per i cittadini e rende drammaticamente insufficienti gli aiuti concessi in un periodo di grande difficoltà, vanificando un riconoscimento, che diventa teorico”.

Molti i temi affrontati nel corso dei lavori, durante i quali si è parlato, tra l’altro, dei cambiamenti in atto nel settore sanitario e di come il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sosterrà questo sviluppo, tra nuovi servizi territoriali e digitalizzazione.

I cambiamenti non possono assolutamente prescindere da una forte collaborazione tra la componente di diritto pubblico e di diritto privato del SSN, così come ha ricordato la Presidente Cittadini nel corso del suo intervento:

“L’ospedale del futuro sarà in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini solo valorizzando la virtuosa sinergia tra la componente di diritto pubblico e di diritto privato del SSN che, durante l’emergenza pandemica, ha dimostrato di essere la soluzione per risolvere le annose criticità che gravano sul sistema sanitario e, di conseguenza, sulla popolazione.

Fino ad oggi non è stato fatto abbastanza per la sanità e, per quanto riguarda le misure della missione 6 del Pnrr, che prevede risorse per più di 20,3 miliardi di euro, si è operato senza tenere nella dovuta considerazione un’attenta e corretta valutazione delle criticità del nostro Servizio Sanitario Nazionale che, in assenza di sufficienti investimenti, sarà soggetto a effetti dirompenti.

Non si discute sull’utilità delle nuove progettualità ma crea perplessità la loro sostenibilità gestionale, anch’essa, inevitabilmente, correlata all’andamento della spesa in sanità rispetto al Pil”.

Inoltre, ha concluso la presidente di Aiop, l’obiettivo da porsi è quello di raggiungere almeno il 7,5% di valore della spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil, considerato che “la media dei Paesi OCSE è 7,2%, invertendo quindi il trend di decremento della crescita della spesa sanitaria corrente”.

 

A questo link l'articolo di Milano Finanza del 3 ottobre 2022

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