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Sanità e Concorrenza, Pelissero (AIOP): "Qualità e continuità assistenziale devono essere priorità assolute"
Così il prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale di AIOP, durante l’audizione tenutasi martedì 16 settembre in Commissione Industria al Senato.
"Ogni intervento normativo volto a promuovere la concorrenza nel settore sanitario deve avere al centro la qualità del servizio, la continuità assistenziale e la tutela dei pazienti". Così il prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale di AIOP, durante l’audizione tenutasi martedì 16 settembre presso la 9ª Commissione permanente del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), accompagnato dalla Vicepresidente Barbara Cittadini e da Barbara Castellano, responsabile dell'Ufficio Relazioni Istituzionali di AIOP.
"Siamo rimasti sorpresi dalla proposta contenuta nell'art. 7 del DDL Concorrenza – ha dichiarato Pelissero – poiché la Legge 193 del 16 dicembre 2024, su proposta del Governo e con il voto del Parlamento, aveva già previsto una proroga fino al 31 dicembre 2026 per l’applicazione di norme concorrenziali al settore sanitario, accogliendo le giuste preoccupazioni di Regioni e Province autonome. Nel merito dell’articolo 7, riconosciamo con favore l’intento del legislatore di garantire la continuità assistenziale. Tuttavia, è necessario sottolineare che la componente di diritto privato assicura circa il 25% di tutti i ricoveri ospedalieri in Italia e si configura come un elemento essenziale e strategico del SSN. Qualsiasi azione che incida su questo settore deve essere orientata alla tutela dei diritti dei pazienti e della funzionalità delle strutture".
Pelissero ha poi indicato i criteri minimi che dovrebbero accompagnare qualunque meccanismo concorrenziale: qualità del servizio e continuità assistenziale come parametri fondamentali in ogni procedura di gara; tutela dei soggetti che operano da tempo sul mercato e degli investimenti effettuati dalle strutture; affidamenti di durata minima quinquennale, per garantire sostenibilità economica e livelli occupazionali; divieto esplicito di sconti sulle tariffe, che rischiano di tradursi in un abbassamento della qualità delle cure.
"In sanità, gare che prevedono sconti sulle tariffe espongono in modo gravissimo a un rischio di riduzione della qualità nell’erogazione del servizio. Tutto ciò si configura come qualcosa di altamente immorale poiché ogni riduzione di risorse utilizzate per la produzione di una prestazione sanitaria degrada inevitabilmente la qualità del servizio offerto al paziente". ha concluso Pelissero.
QUI la memoria depositata in Commissione.