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Senato, Question Time. Le risposte del Ministro della Salute Orazio Schillaci
Giovedì 3 aprile, nel corso del Question Time presso l'aula del Senato, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto a un ciclo di interrogazioni di interesse.
Giovedì 3 aprile, nel corso del Question Time presso l'aula del Senato, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto alle seguenti interrogazioni:
- n. 3-01807, a prima firma Zaffini (FdI), in materia di prestazioni sanitarie.
Di seguito, una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro Schillaci:
- In primo luogo, la presa in carico obbligatoria del paziente: per la prima volta, un cittadino con regolare prescrizione non può essere lasciato a se stesso. L'azienda sanitaria ha l'obbligo di individuare la migliore soluzione possibile, sia in regime ordinario, libero-professionale o privato accreditato, al solo pagamento del ticket, se non esente;
- quanto al CUP regionale obbligatorio, le Regioni devono implementare un CUP che integri tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, eliminare liste parallele e garantire tracciabilità;
- la Piattaforma nazionale unica sulle liste d'attesa è un database unico per tracciare in tempo reale le disponibilità di prestazioni sanitarie su tutto il territorio, con un monitoraggio centralizzato e trasparente;
- i risultati positivi nelle Regioni virtuose dimostrano inequivocabilmente che il problema non è la legge, ma chi la ignora. Ogni giorno in Italia vengono erogate milioni di prestazioni e tutti i sondaggi effettuati dicono che i cittadini sono contenti del lavoro del personale sanitario nei nostri ospedali; tanti però sono ancora i casi d'inefficienza;
- la Corte dei conti ha messo nero su bianco le spese esigue delle Regioni rispetto ai fondi per le liste d'attese ricevuti dal 2020. Si dice che manca il personale, ed è vero. Tuttavia le accuse devono essere basate su dati reali, così che si possa davvero fare qualcosa.
QUI la risposta completa.
- n. 3-01808, a prima firma Gaspari (FI), in materia di assunzione di personale medico e l'ammodernamento delle infrastrutture digitali per i centri unici di prenotazione.
Di seguito, una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro Schillaci:
- Il punto di riferimento in uno Stato come l'Italia è la Carta costituzionale che si rivolge alla sanità italiana in due parti fondamentali: l'articolo 32, che tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo, e il Titolo V, che definisce competenze di Stato e Regioni. La collaborazione istituzionale deve quindi esercitarsi all'interno di questo perimetro;
- il decreto sulle liste d'attesa vuole proprio riordinare i termini di questa collaborazione; con una conoscenza precisa di ogni fenomeno si potrebbe rafforzare e proiettare nel futuro il Servizio sanitario nazionale. È collaborazione quando, per la prima volta, si è voluta una mappatura basata su dati e non su casi episodici; è collaborazione quando, nonostante la crisi economica, si è incrementato il Fondo sanitario nazionale e introdotto incentivi detassati per chi vuole fare di più; è collaborazione lo stesso decreto collegato al disegno di legge che è frutto di un ampio confronto con le Regioni, gli ordini professionali e le associazioni dei pazienti;
- questo appare ancora più incomprensibile alla luce dell'ultima rilevazione dei Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma (NAS) che, su circa 3.000 strutture ispezionate, sono state evidenziato come una su quattro presenti irregolarità organizzative;
- l'intento è sostenere il cambiamento a vantaggio dei cittadini.
QUI la risposta completa.
- n. 3-01804, a prima firma Paita (IV), concernente i gravi ritardi nell'erogazione delle prestazioni sanitarie.
Di seguito, una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro Schillaci:
- Il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, convertito nella legge 29 luglio 2024, n. 107, ha introdotto misure strutturali che puntano a risolvere alla radice il problema. Si tratta non di palliativi o di interventi spot, ma di una riforma organica che ridefinisce ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti, a partire dal Ministero fino alle singole strutture sanitarie;
- queste misure richiedono una piena sinergia con le Regioni, che devono puntualmente porre in essere le azioni di competenza. Non è accettabile che, a distanza di mesi dall'approvazione del decreto-legge, ci siano ancora resistenze o ritardi nell'applicazione; così come non è accettabile rivendicare insufficienza di stanziamenti, quando la Corte dei conti, nella sua ultima relazione, mette nero su bianco la spesa esigua delle Regioni rispetto ai fondi ricevuti dal 2020 per le liste d'attesa. I dati comunicati al Ministero dalle Regioni indicano che ancora non sono state impiegate tutte le risorse assegnate dal 2022 al 2024 e che in alcuni casi i fondi sono stati destinati a tappare buchi di bilancio;
- la Piattaforma nazionale per le liste di attesa, che è il sistema per garantire al cittadino tempi certi con il ricorso intramoenia, o privato quando necessario, e l'estensione delle visite nel fine settimana sono misure che stanno già producendo risultati tangibili nelle Regioni che le hanno implementate;
- i dati raccolti per gennaio e febbraio 2025 mostrano un quadro a macchia di leopardo che conferma quanto sostenuto: dove si applica la legge ci sono i risultati. Il Ministero e Agenas stanno conducendo incontri serrati con le Regioni per affiancarle e risolvere le criticità. Sia chiaro, però, che si tratta non di carenza di strumenti o risorse, ma di volontà politica e organizzativa;
- sul grave episodio rilevato all'ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Trapani il Ministero ha avviato immediatamente un'azione ispettiva il 18 e il 19 marzo. L'istruttoria è in corso e la Regione siciliana ha comunicato l'avvio del procedimento di revoca dell'incarico del direttore generale dell'ASP. Risulta inoltre avviato e concluso un piano straordinario per l'abbattimento delle liste d'attesa relative alla refertazione dei campioni di anatomia patologica.
QUI la risposta completa.