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Cittadini: “Sollecitiamo la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti in tutte le Regioni"

Il Presidente Aiop: "Siamo, inoltre, preoccupati perché questa condizione sta determinando l’acuirsi del fenomeno delle liste d’attesa, oltre ad un aumento dei decessi a causa di patologie non Covid"

Roma, 19 maggio 2020 – “Rileviamo una disparità nel diritto di accesso alle cure sul territorio nazionale, determinato dalla scelta di alcune Regioni di non autorizzare la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti. Non comprendiamo, infatti, la scelta di quei Governatori che, nonostante le norme favorevoli alla ripresa contenute nei Decreti del Governo nazionale e a fronte di un indice di contagio da Covid-19 in continua diminuzione su tutto il territorio nazionale, sono rimasti fermi nel voler mantenere le restrizioni alla possibilità, per le strutture private, di erogare prestazioni a beneficio della salute di tutti gli italiani”. Lo dichiara Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), commentando la decisione di alcuni Governatori di non autorizzare la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti da parte degli ospedali di diritto privato.

Desideriamo ricordare – prosegue la Presidente Cittadini – che le restrizioni permangono in Regioni il cui tasso di contagio da Covid-19 risulta essere più basso rispetto ad altre realtà nelle quali l’attività di assistenza è già ripresa nella sua normalità. Siamo, inoltre, preoccupati perché questa condizione sta determinando l’acuirsi del fenomeno delle liste d’attesa, oltre ad un aumento dei decessi a causa di patologie “non Covid”, determinato dalla diminuzione dell’offerta di salute”.

La componente di diritto privato – conclude Cittadini – sollecita le Istituzioni affinché le attività di assistenza ripartano con immediatezza su tutto il territorio nazionale, evitando qualsiasi rischio per la salute degli italiani. Riteniamo che solo così possa trovare piena attuazione l’art. 32 della Costituzione che qualifica come “inviolabile” il diritto alla salute del cittadino e l’interesse della collettività. Oggi più che mai, la salute degli italiani va tutelata in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale”.
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