Risorse stanziate per l'adeguamento dei Lep. Le risposte di Calderoli nel Question Time
Mercoledì 10 luglio, nell'ambito del Question Time presso l'Aula della Camera, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha risposto all'interrogazione n.3-01329, a prima firma D'Alessio (AZ-PER-RE), in materia di risorse stanziate per l'adeguamento dei livelli essenziali delle prestazioni.
Mercoledì 10 luglio, nell'ambito del
Question Time presso l'Aula della Camera, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie,
Roberto Calderoli, ha risposto all'interrogazione n.
3-01329, a prima firma D'Alessio (AZ-PER-RE), in materia di
risorse stanziate per l'adeguamento dei livelli essenziali delle prestazioni.
Di seguito una sintesi della risposta del Ministro:
- Il percorso logico di finanziamento dei Lep presuppone la loro previa definizione normativa e, successivamente, la determinazione dei costi e fabbisogni standard. Soltanto al termine di tale procedura, si potrà verificare se le risorse disponibili siano sufficienti o se vadano stanziate risorse aggiuntive.
- Attualmente, sulla base del rapporto predisposto dal Clep, è in corso l’attività tecnica di trasposizione normativa dei Lep individuati, che si prevede possa essere conclusa entro il 2024.
- Sulla base della procedura prevista dalla legge di Bilancio 2023, richiamata dall’articolo 3 della legge sull’Autonomia differenziata, i Lep così definiti saranno quindi trasmessi alla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, ai fini della determinazione, con il supporto degli altri soggetti competenti, dei relativi costi e fabbisogni standard. Tale attività, si svolgerà presumibilmente a partire dal 2025 e le risorse necessarie per il finanziamento degli eventuali oneri derivanti dai Lep individuati potrebbero essere stanziate soltanto a partire dalla legge di Bilancio 2026 e non dalla prossima legge di Bilancio, come invece ottimisticamente ipotizzato dagli interroganti, senza tener conto della complessità dell’attività istruttoria in corso.
- Quanto alle risorse, in particolare per le materie non Lep, la loro entità non potrà che essere corrispondente ai fabbisogni di spesa. Per semplificare: se la spesa per una determinata funzione per l’intero territorio nazionale equivale a 100 e il fabbisogno della singola Regione richiedente corrisponde a 5, a quest’ultima non potranno che essere attribuite risorse pari a 5 (che lo Stato quindi non spenderà più), senza che venga pregiudicato l'ammontare delle risorse (pari a 95) destinato ad altre Regioni.
- Questo allineamento tra risorse e fabbisogni sarà assicurato nel tempo attraverso gli specifici meccanismi di monitoraggio previsti dalla legge. Questi ultimi garantiranno anche la qualità della spesa, a partire dalle materie Lep, in particolare attraverso la verifica dell’effettiva garanzia dell’erogazione dei Lep in ciascuna Regione in condizioni di appropriatezza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse. Cosa che non si è fatto finora a sufficienza, per valutare non solo la quantità, ma anche la qualità della spesa e dei servizi.