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Illogico e immotivato sottoporre, alle condizioni vigenti, la sola componente di diritto privato del SSN alle regole della concorrenza
Nota ai vertici del Paese per ribadire la grande preoccupazione sul contenuto attuale dell'art. 16 del "DdL Concorrenza"
Barbara Cittadini, Presidente AIOP
Il Disegno di Legge “Concorrenza” (“Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021” AC 3634), ora in esame in sede referente presso X Commissione della Camera dei Deputati, dopo una discussione protrattasi per mesi al Senato, sta subendo una forte accelerazione verso la sua approvazione.
Si tratta di un provvedimento per noi importante perché contiene, ad oggi, un passaggio che il nostro comparto non può accettare.
Ragione per la quale, anche tenendo conto dell’accelerazione dell’iter parlamentare, Aiop non è rimasta ferma ma, anzi, siamo stati indotti a proseguire nelle interlocuzioni con le Istituzioni, con argomentazioni giuridicamente ineccepibili, e, soprattutto, con una contestuale denuncia dell'incongruità della norma che obbliga a sottoporre la sola componente di diritto privato del SSN alle regole della concorrenza.
Si tratta di un impegno assunto già da prima che il provvedimento venisse approvato in Consiglio dei Ministri il 4 novembre 2021, ed esplicitato in un confronto con la stessa Presidenza del Consiglio.
In queste ultime settimane ho raccolto la diffusa preoccupazione delle strutture associate Aiop, determinata dall’approvazione dell’art. 16 del c.d. DdL Concorrenza, che regolamenta la disciplina in materia di “Revisione e trasparenza dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture private nonché monitoraggio e valutazione degli erogatori privati convenzionati”.
Preoccupazioni più che giustificate che questa Presidenza ha fatto sue.
Ho, quindi, deciso di inviare una nota ai massimi vertici del Paese (All. 1) per denunciare le antinomie strutturali che pongono l’articolato in aperto contrasto rispetto all’assetto normativo europeo e nazionale.
In particolare, quanto previsto dall’articolo 16 del Ddl, come precisato nell’autorevole parere del Prof. Sabino Cassese (All. 2), al quale ci siamo rivolti, contrasta sia con la Direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE, conosciuta come Direttiva Bolkestein, sia con l’assetto normativo sanitario italiano, che vede quali titolari della competenza in materia di concorrenza e di tutela della salute soggetti diversi.
Il citato articolo 16, come modificato dal Senato (già art. 13), determina due ordini di problemi diversi.
Da un lato, genera un sistematico aggravio amministrativo nella parte in cui riformula le procedure di accreditamento delle strutture ospedaliere di diritto privato: una riformulazione del tutto incompatibile con la capacità dell’Amministrazione di farvi fronte secondo la programmazione regionale, alla quale espressamente rinvia il DM 70/2015.
Dall’altro, introduce modalità di affidamento contrattuale in base ai canoni della gara pubblica nell’ambito dei servizi sanitari che, per espressa previsione della disciplina comunitaria in materia, sono esclusi dalla concorrenza.
Quella delineata dall’art. 16 è, evidentemente, una prospettiva che non possiamo accettare supinamente.
Alla posizione mia personale e di Aiop – che vi è stata comunicata attraverso questa newsletter, dalle molteplici circolari sul tema o dalle agenzie e dalle colonne della stampa italiana, generalista e di settore -, desidero aggiungere quella del Prof. Livio Tronconi che ha inviato un prezioso contributo a Quotidiano Sanità, che Vi invito a leggere.
Tronconi ribadisce che “quel che si sta realizzando con l’introduzione del regime concorrenziale nei servizi sanitari erogati dalla sola ospedalità privata non produrrà altro, per i cittadini più fragili nel momento del bisogno, se non il dramma dell’incertezza di un loro approdo sicuro”.
Ritengo che la sua analisi sia la sintesi perfetta di quanto potrebbe accadere.
Sono queste tutte le ragioni per le quali, pur nella consapevolezza della difficile agibilità politica rispetto all’accoglimento di proposte emendative - alla cui proposizione, comunque, non ci siamo sottratti (All. 3) - dovuta agli accordi presi tra la Maggioranza e il Governo, ho sentito come doveroso chiedere - riporto dalla lettera che Aiop ha inviato - “un tempestivo intervento di carattere normativo possa ristabilire equità e conseguente efficienza nel mercato sanitario italiano, così da sottrarre l’anomalia normativa riferibile all’atto più volte citato al vaglio giurisdizionale, ritenendo preferibile un’armonizzazione legislativa ex ante”.
Vi ribadisco, quindi, la volontà di non far passare quanto previsto dall’art. 16 del Ddl “Concorrenza” senza aver tentato tutte le strade possibili per una formulazione diversa e accettabile per le nostre strutture.
Non mancherò su questo punto di tenerVi costantemente aggiornati.
In allegato:
- la lettera di Aiop alle Istituzioni
- il parere del prof. Sabino Cassese
- le proposte emendative dell’Associazione