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Dalla mobilitazione alle proposte. Il piano del Pd per rilanciare il Servizio sanitario nazionale
Tra le priorità: finanziamento al 7% del Pil, un piano straordinario per il personale e nuove regole per ridefinire i rapporti con il privato.
Martedì 29 luglio, Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità del Partito Democratico, ha presentato il piano del PD per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. La proposta intende tradurre la mobilitazione di questi mesi in un progetto politico capace di restituire centralità alla sanità pubblica e garantire il diritto alla salute in modo equo su tutto il territorio nazionale.
"Il nostro obiettivo - ha dichiarato Sereni - è dare un futuro al Servizio sanitario nazionale, che oggi rischia di trasformarsi da sistema universalistico a sistema per censo. La sostenibilità del Ssn la decide la politica, noi dobbiamo capire quali diritti garantire a tutti e di conseguenza decidere quante risorse investire. Non si può continuare a fare il contrario altrimenti avremo sempre compromessi al ribasso".
Il piano del Partito Democratico si articola in diverse proposte concrete. Ecco le principali:
- Aumento dei finanziamenti: Il PD propone di aumentare stabilmente il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) per avvicinare la spesa sanitaria italiana al 7-7,5% del PIL , in linea con i principali Paesi europei. Per reperire le risorse necessarie, il documento suggerisce di combattere l'evasione fiscale, stimata in oltre 80 miliardi di euro.
- Rafforzamento del personale sanitario: Il piano prevede il superamento definitivo del tetto di spesa per il personale, introdotto dalla legge n. 226 del 2005, che impedisce il necessario ricambio generazionale con l'intento di rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie e il lavoro nel SSN, anche attraverso il riconoscimento di retribuzioni adeguate. Si propone inoltre di affrontare la questione dei cosiddetti "gettonisti".
- Prevenzione e medicina territoriale: Il piano dedica un capitolo al rafforzamento della prevenzione e dei servizi di prossimità. Il PD propone di investire maggiormente nella prevenzione primaria, potenziando le vaccinazioni e gli screening per tutte le fasce d'età. L'obiettivo è di rafforzare la rete dei servizi territoriali, come case e ospedali di comunità, assistenza domiciliare e continuità delle cure, per una sanità più vicina ai bisogni reali della popolazione.
- Ridefinizione dei rapporti con il privato: Il piano affronta esplicitamente il nodo del rapporto tra pubblico e privato. Il Partito Democratico sottolinea che, date le risorse pubbliche limitate, la priorità deve essere data al funzionamento delle strutture pubbliche. Per abbattere le liste d'attesa, la soluzione principale è l'abolizione del tetto di spesa per il personale, piuttosto che l'aumento della spesa per il privato convenzionato. Il piano propone che sia la programmazione pubblica a determinare cosa affidare al privato, per evitare che questo si scelga le prestazioni più remunerative e lasci al pubblico quelle più complesse e costose. Il privato, secondo il PD, deve integrarsi con il sistema pubblico, non sostituirlo né condizionarlo. Il documento, inoltre, propone di monitorare la presenza di società di capitali nel settore e di rivedere la regolamentazione legata alla spesa sanitaria intermediata da fondi e assicurazioni e le agevolazioni fiscali connesse, con l'obiettivo di rendere i fondi sanitari realmente integrativi rispetto alle prestazioni già incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).