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Best Italian Hospitals. Pelissero (Aiop): "Collaborare per salvare il SSN e dare una buona sanità a tutti gli italiani"
Così il Presidente di AIOP, prof. Gabriele Pelissero, ospite dell'evento Best Italian Hospitals, tenutosi giovedì 26 settembre u.s.
"Non c’è di differenza tra operatori pubblici e operatori privati. Il nostro obiettivo è comune: salvare il Servizio sanitario nazionale e dare a tutti gli italiani una buona sanità. E per realizzarlo dobbiamo collaborare e portare avanti insieme questa battaglia". Così il Presidente di AIOP, prof. Gabriele Pelissero, ospite dell'evento Best Italian Hospitals, tenutosi giovedì 26 settembre u.s. In studio con lui anche Paolo Petralia, Vice Presidente vicario di FIASO.
"La componente di diritto pubblico e quella diritto privato - ha proseguito Pelissero - concorrono insieme a garantire il diritto alla salute all’interno del SSN e sono usate esattamente allo stesso modo dai cittadini. Spesso parliamo di pubblico e privato, ma ci dimentichiamo che ai cittadini italiani non interessa la natura giuridica delle strutture, interessa solo la qualità del servizio e delle cure. Questa è la fotografia del nostro paese, che peraltro è comune in tutta Europa.
Infatti, tutti i sistemi di welfare sul piano europeo sono sistemi misti nei quali lo Stato interviene per garantire ai cittadini l’accesso alle cure di cui hanno bisogno, mentre l’erogazione delle stesse è compito di soggetti diversi, alcuni di natura pubblica altri di natura privata. Si tratta di un mix positivo perché ciascuna di queste componenti porta degli elementi di qualità che costituiscono per entrambe un benchmark, ossia creano una concorrenza virtuosa, garantendo così un più alto livello di qualità" ha detto Pelissero, che ha aggiunto "il processo di riforma della componente pubblica si è arenato negli ultimi decenni. Questo rappresenta un elemento negativo per il SSN. Siamo perfettamente consapevoli che dobbiamo lavorare affinché l’intero sistema acquisisca i vantaggi di una gestione manageriale migliore e più efficiente, che oggi non c'è a causa di un sistema di regole pubblicistiche inadeguato per un settore produttivo ad alta tecnologia come quello della Sanità. Si tratta di un tema che si deve assolutamente riprendere e affrontare con coraggio".
Il Presidente di AIOP si è poi soffermato sulla situazione attuale. "Questa settimana abbiamo due grandi temi sul tavolo, sui quali stiamo trattando anche a livello governativo: da un lato, il problema del costo del lavoro. Lo Stato ha finanziato negli ultimi 5 anni l’incremento dei contratti lavoro del personale che lavora per il SSN all’interno delle aziende di diritto pubblico, ma non ha fatto altrettanto per il personale che lavora per il SSN nelle aziende di diritto privato. Lo sciopero di questi giorni - ha proseguito Pelissero - è uno sciopero che condividiamo concettualmente come realtà datoriale perché siamo in prima fila per dire al Governo di allineare i livelli retributivi che dà a tutte le componenti, pubbliche e private, per garantire il rinnovo dei contratti. Sul punto, la scorsa settimana ho chiesto formalmente al Ministero della Salute l’apertura di un tavolo di confronto nazionale presso il Ministero per affrontare questo problema.
Il secondo tema - ha aggiunto il Presidente - riguarda le tariffe. Noi lavoriamo a tariffa, il che vuol dire che ogni euro che la componente di diritto privato riceve si giustifica per avere dato una prestazione ai cittadini. Le tariffe però sono ferme al 2011 e non sono più sostenibili, soprattutto se si considerano i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. È quindi necessario e urgente rivedere il costo delle prestazioni perché, oggi, nessun erogatore è in grado di sostenere gli stessi livelli di erogazione con valori di ricavo che sono quelli di più di dieci anni fa.
"L’innovazione - ha proseguito e concluso Pelissero - è centrale. Noi, come Paese, non possiamo restare indietro rispetto a quello che sta succedendo nel mondo sul fronte dello sviluppo delle life science, che costituiscono davvero un driver di crescita straordinario. Per farlo abbiamo bisogno di investimenti in un’ottica di collaborazione pubblico privato che, per quanto riguarda la sanità, è mancata nel momento in cui è stato concepito il PNRR. È stato uno sforzo tutto pubblico che non ha coinvolto la capacità privata, anche di mobilizzazione di capitali. Di certo l’aspetto economico non è il solo perché c’è bisogno anche di una cultura aziendale adeguata”.
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