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First International Knee Border Meeting
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First International Knee Border Meeting

Congresso Alpe Adria, Dogana Veneta, Lazise (VR), 20 aprile 2018

Enrico M. Andreoli, giurista sanitario

Lo scorso 20 aprile 2018 ha avuto luogo, presso la Dogana Veneta di Lazise (VR), il “First International Knee Border Meeting” – organizzato da Michele Malavolta e Florian Perwanger - focalizzatosi sul tema “How to improve the results in total knee arthroplasty”, ovvero in quale modo si può giungere ad un miglioramento dei risultati nelle protesi totali di ginocchio.
Il numero delle protesi totali di ginocchio impiantate sono in continuo incremento in Europa. Nonostante la grande cura ed attenzione rivolta nel corso di tale procedura, alcuni pazienti rimangono ancora non soddisfatti degli esiti.
Tale insoddisfazione può essere associata a diversi fattori: aspettative del paziente, dolore non controllato od un miglioramento funzionale limitato. Numerosi sforzi sono stati profusi negli ultimi anni nel cercare di comprenderne le cause.
Il Congresso è stata l’occasione per l’analisi di tali aspetti attraverso la comparazione delle esperienze provenienti dalle singole culture della macroregione denominata Alpe Adria, uno dei ‘ponti’ della cosiddetta “Mittel-Europa”.
Nel corso dell’evento si sono succedute diverse relazioni (provenienti da Italia, Austria, Germania e Slovenia) concernenti le diverse tipologie ed i design delle protesi di ginocchio, nonché le modalità di posizionamento.
Al meeting ha preso parte (nel corso della 3^ sessione “Materials and methods”) Piergiuseppe Perazzini, Responsabile dell’Unità Funzionale di Ortopedia e Traumatologia della Clinica San Francesco di Verona, il quale, assieme a Paolo Sembenini, nella sua esposizione – denominata “Are there better results with robotic? From Uni to total” – ha presentato la sua esperienza ed i relativi vantaggi della tecnica robotica, partendo dalla monocompartimentale per arrivare alla totale di ginocchio (recente innovazione della Clinica oltreché prima ad introdurla nel territorio italiano – novembre 2017).
«La tecnica che utilizzo» afferma il chirurgo veronese «è sicuramente la più innovativa, precisa e affidabile. Un giudizio sull’efficacia della tecnica in rapporto alla durata nel tempo dell’impianto, necessita di un follow up più lungo».
La kermesse ortopedica ha visto inoltre la partecipazione di SIGASCOT (Società Italiana del Ginocchio Artroscopia Sport Cartilagine Tecnologie Ortopediche) e il coinvolgimento delle società scientifiche confinanti o vicine (DKG-società tedesca del ginocchio, ÖGO-Società austriaca ortopedica e SOS-società slovena ortopedica).
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