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Barbara Cittadini: “Abrogare il vincolo della Spending Review per risolvere il problema delle liste d’attesa”
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Barbara Cittadini: “Abrogare il vincolo della Spending Review per risolvere il problema delle liste d’attesa”

Al Ministero della Salute è intervenuta la Presidente nazionale Aiop in occasione dell’audizione con il Gruppo di lavoro per l’analisi delle problematiche connesse al recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia da SARS-CoV-2

Recuperare le prestazioni non erogate e, quindi, risolvere l’annoso problema delle liste d’attesa, aggravatosi esponenzialmente a causa della pandemia Covid-19, è obiettivo prioritario per garantire il diritto alla cura dei cittadini, sovente, indotti alla rinuncia alle cure o a fenomeni di mobilità non fisiologica.
Si è parlato di questo, ieri (venerdì 5 novembre), nel corso dell’audizione con il Gruppo di lavoro del Ministero della Salute per l’analisi delle problematiche connesse al recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia da SARS-CoV-2, coordinato dal prof. Giuseppe Petrella.
La Presidente nazionale Aiop Barbara Cittadini ha avuto modo di evidenziare l’impegno che le strutture associate Aiop hanno profuso sin dalla prima fase emergenziale, mettendo a disposizione i posti letto delle proprie strutture, destinandoli o a gestire i malati Covid o a decongestionare l’afflusso e la gestione di quei pazienti che non riuscivano e non riescono a trovare assistenza nelle strutture di diritto pubblico, evitando così il collasso del Sistema Sanitario Nazionale.
«Il potenziale delle stesse, però - ha affermato la Presidente - è ancora inespresso perché vincolato dall’art. 15, co. 14 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 (cd. Spending Review) ai sensi del quale l’acquisto di prestazioni sanitarie di assistenza ambulatoriale ed ospedaliera dalla componente di diritto privato del SSN è, sine die, pari al valore della spesa consuntivata nell’anno 2011. 
La norma, nata per ragioni di contenimento di spesa, oltre a sollevare questioni di legittimità costituzionale, appare oggi manifestamente anacronistica e illogica, se rapportata agli interventi legislativi di politica espansiva messi in campo dal Legislatore, anche espressamente in deroga al Dl 95/12, per recuperare le prestazioni non erogate e rilanciare, nel suo complesso, il SSN
».
Ed è proprio la nuova Legge di Bilancio, della quale, ancora, si attende la trasmissione alle Camere, che dovrebbe prevedere un nuovo intervento in materia di liste d’attesa che ammonterebbe a un finanziamento che il Ministero della salute ha richiesto di circa 500 milioni di euro per il recupero delle prestazioni non erogate.
L’intervento della Presidente, peraltro, è stato l’occasione di ribadire che le risorse dovrebbero essere vincolate rispetto all’obiettivo che ha ispirato l’azione di Governo «perché, sovente, alcune Regioni, alle quali, puntualmente, vengono indirizzati i fondi per il recupero delle prestazioni non erogate, non solo non predispongono i suddetti piani ma, altresì, destinino le risorse ad altri fini, avendo il vincolo dell’equilibrio di bilancio, utilizzandoli, quindi, per scopi diversi rispetto a quello per il quale erano, a monte, destinati, a danno degli bisogni  reali della popolazione».
«L’intera componente di diritto privato - ha concluso la Presidente Barbara Cittadini - continuerà a garantire il suo fondamentale apporto al Sistema Sanitario Nazionale e, se messa in condizione di esprimere appieno il suo potenziale, sarà senza dubbio sinergica al recupero delle prestazioni non erogate fornendo una risposta puntuale, efficiente ed efficace alla domanda di cura dei cittadini e alla loro presa in carico».

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