Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità approvato dalla Commissione
Il 10 gennaio scorso è stato approvato dalla 12ª Commissione Igiene e Sanità del Senato il Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità.
Sintesi dei principali punti trattati:
A. Il Servizio sanitario nazionale produce risultati di eccellenza, riconosciuti in ambito internazionale, con livelli di spesa sensibilmente inferiori a quelli dei maggiori Paesi europei. Consolidare tali risultati senza compromettere equità e qualità dei servizi deve costituire una priorità, soprattutto in tempi di crisi, dell’agenda politica dei prossimi anni.
B. Gli italiani godono di un'aspettativa di vita e di livelli di salute molto positivi, ai primi posti nelle graduatorie mondiali; criticità si rilevano in alcuni fattori di rischio (obesità infantile, fumo tra i giovani, sedentarietà) e nei tassi di copertura/adesione dei programmi di screening e vaccinali sui quali è necessario intervenire, anche per contribuire alla sostenibilità del sistema.
Negli ultimi giorni, importanti novità hanno riguardato il rinnovo del CCNL AIOP, di cui da ottobre 2016 sono stati aperti i tavoli delle trattative con le relative OO.SS. Anzitutto, la riunificazione della parte datoriale, dopo più di 10 anni, da parte di AIOP e di ARIS. Questa novità ha accelerato la dinamica dei rapporti sindacali. Ne abbiamo parlato con il capo della delegazione storica, Emmanuel Miraglia.
Intervista al Vice Presidente Aiop, Barbara Cittadini
Barbara Cittadini ha deciso di resistere al fascino della politica e ha rifiutato, seppur dicendosi lusingata, la proposta di candidarsi a Presidente della Regione siciliana alla prossima tornata elettorale di novembre. Ha preferito restare al servizio dell’assistenza e delle cure ai siciliani, per dare un contributo concreto al miglioramento del sistema Salute.
Efficientamento del Sistema sanitario
II cosiddetto "decreta enti locali", oggetto di particolare attenzione da parte del Governo e delle forze politiche, prevede un pacchetto di misure indirizzate a ridurre spesa pubblica e sprechi: i tagli preventivati riguardano in particolare la sanità, che rappresenta una delle principali voci di costo del bilancio dello Stato.
Le Regioni si troveranno dunque a disporre di risorse finanziarie sempre più scarse, a fronte di un crescente aumento della domanda, dovuto anche al costante aumento dell'età media della popolazione italiana, fenomeno ancor più accentuate in Liguria.
In questo quadro, la Regione Liguria - e quindi il Servizio sanitaria regionale - dovrà rispondere alle esigenze manifestate dal territorio cercando di riorganizzarsi al proprio interno e cogliendo le opportunità che possono scaturire da una proficua interazione con le strutture private presenti. Sostenibilità, efficacia ed efficienza del Servizio sanitario regionale sono i punti fermi di un sistema che deve garantire la libertà di scelta del Paziente attraverso la separazione di domanda (ASL) e offerta (enti/aziende pubblici o privati) per migliorare un sistema che punti sulla qualità delle prestazioni e tenga contestualmente sotto controllo il valore in termini di costo. II SSR deve essere gestito e regolato da un'amministrazione pubblica in grado di adempiere alle funzioni che le vengono riconosciute dalla Costituzione: la Regione - attraverso una forte interazione e condivisione di obiettivi tra Presidente, Assessore alla salute e Direttore generale dell'Assessorato, con il contributo del Presidente della III Commissione e il supporto tecnico del Direttore generale dell'Agenzia Regionale della Sanità - deve cioè essere in grado di impartire indirizzi precisi e vincolanti (e, se possibile, non oggetto di differenti interpretazioni e di scelte tese a "garantire" gli interessi di gruppi di potere) a tutte le strutture sanitarie presenti sui territorio.
Nell'ottica di un efficientamento del sistema sanitaria occorre valutare anche i possibili benefici derivanti se non dalla presenza di un'unica ASL a livello regionale (la cui creazione potrebbe comportare un impegno amministrativo oggi non certo prioritario) da una centrale unica di acquisto, realmente operativa, non solo di beni (farmaci, materiale sanitario, apparecchiature), ma anche di servizi e di prestazioni. E comunque finalmente necessaria a superare l'obsoleto conflitto ideologico tra pubblico e privato in sanità. Anche nel periodo 2000/2005, in Liguria, alle strutture private - seppure regolarmente autorizzate e accreditate - è sempre stato riservato pochissimo spazio rispetto alle potenzialità e alle professionalità esistenti. I privati, forse anche per loro responsabilità, sono stati finora penalizzati da una politica priva di progettualità a lungo termine. Questa situazione è alla base della costante fuga di Professionisti verso strutture (private) di regioni limitrofe, con il conseguente accentuarsi del fenomeno del "turismo sanitaria" dei Pazienti verso quelle regioni. Solo negli ultimi anni - direi con scarsa convinzione - la Regione ha invece iniziato a valutare realisticamente le opportunità che potevano scaturire da una collaborazione con il privata; ne è la prova l'iniziativa di Gruppo Sanitaria Ligure (GSL) di Albenga che gestisce il reparto di ortopedia all'interno dell'Ospedale di Santa Maria di Misericordia in integrazione funzionale con I'Ospedale di Albenga (Asl 2 "Savonese"). Un giusto rapporto di equili
Da Sanità24, portale de IlSole24ore
In tutta Europa i grandi sistemi di welfare sanitario da decenni hanno sviluppato modelli pluralistici nella produzione ed erogazione delle prestazioni. Anche i più rigidi sistemi di tipo Beveridge utilizzano al proprio interno sempre più frequentemente gestori di attività ambulatoriali e ospedaliere di diritto privato, mentre paesi con sistemi di tipo Bismarck, come Germania e Olanda, hanno scelto da tempo di assicurare ai propri cittadini l' universalità e l' accessibilità delle cure utilizzando esclusivamente assicuratori privati (Olanda) o avviando un imponente piano di privatizzazione della gestione della rete ospedaliera (Germania).